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Cybersicurezza

Smart Home, il 42% degli italiani si sente responsabile della sicurezza

La nuova indagine di Kaspersky mostra che la maggior parte degli utenti è preoccupata che la rete domestica venga hackerata e il 40% che il router Wi-Fi o il sistema di telecamere connesso a Internet siano utilizzati per spiarli

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Smart home security (© Deposithotos)

Una nuova indagine di Kaspersky sull’uso dei dispositivi per la smart home e sull’atteggiamento nei confronti della loro sicurezza rivela che il 42% dei possessori italiani si sente responsabile della loro cybersecurity e il 44% si preoccupa di proteggerli.

A livello mondiale il settore della smart home evidenzia una rapida crescita dei consumatori, confermando le aspettative degli analisti di mercato, con alcuni comparti come i sistemi di sicurezza intelligenti e le serrature smart che dovrebbero più che raddoppiare, raggiungendo rispettivamente 106,3 miliardi di dollari[1] e 13,1 miliardi di dollari[2] entro il 2030.

La tendenza ad assumersi la responsabilità di proteggere i gadget smart in casa può essere spi#_ftn1egata dal timore di essere hackerati. Il sondaggio mostra che, in Italia, la maggior parte degli utenti è preoccupata che la rete domestica venga hackerata e il 40% che il router Wi-Fi o il sistema di telecamere connesso a Internet siano utilizzati per spiarli.

La sicurezza dei sistemi di monitoraggio domestico, le telecamere connesse a Internet così come le porte e le serrature smart sono le preoccupazioni principali. Il 15% degli utenti di sistemi di monitoraggio/sicurezza ha, infatti, ammesso di essere “molto preoccupato” per la sicurezza e la protezione dei propri dispositivi, il 31% si è detto “preoccupato” e il 28% “un po’ preoccupato”.

Tra i device che destano timore rientrano anche le telecamere connesse a Internet per il monitoraggio di bambini e animali domestici così come le porte e le serrature smart, rispettivamente con il 17% e il 19% degli intervistati che ha dichiarato un’elevata preoccupazione per la la loro sicurezza.

Secondo gli intervistati, sono i sistemi di controllo del clima (56%), l’illuminazione smart (54%) e i dispositivi “smart cleaning”, come l’aspirapolvere connesso a Internet, sono quelli che generano meno preoccupazione.

“Con l’aumento dei tassi di adozione dei dispositivi smart, gli utenti prestano maggiore attenzione alla sicurezza e cercano di garantire un’esperienza d’uso ottimale, instaurando relazioni a lungo termine con i loro gadget. A livello globale sembra che le buone abitudini digitali siano più diffuse tra i Millennial, un segnale positivo per la cybersecurity. Questo ci suggerisce che in futuro potremmo vedere i produttori di dispositivi IoT e i provider di servizi Internet supportare il loro lavoro prestando maggiore attenzione alla cybersecurity, eventualmente integrando funzioni di cybersecurity nella loro offerta, per soddisfare le aspettative dei consumatori e fornire il livello di protezione desiderato”, ha commentato Marina Titova, VP Consumer Product Marketing di Kaspersky.

È possibile consultare il report completo al seguente link.

Per mantenere tutti i dispositivi smart sicuri e protetti, gli esperti di Kaspersky consigliano di:

  • Non acquistare dispositivi smart home di seconda mano. Il loro firmware potrebbe essere stato modificato dai precedenti proprietari per dare ad un attaccante da remoto il pieno controllo degli impianti smart home degli utenti.
  • Non dimenticare di modificare la password predefinita. Utilizzare una password sicura e complessa da aggiornare regolarmente.
  • Evitare di memorizzare i numeri di serie, gli indirizzi IP e altre informazioni sensibili. Non condividere i dispositivi smart degli utenti sui social network.
  • Usare una soluzione di sicurezza affidabile è utile per proteggere l’intera smart home.
  • Essere sempre informati sugli aggiornamenti e sulle nuove vulnerabilità. Installare tempestivamente tutti gli aggiornamenti rilasciati dagli sviluppatori.

Kaspersky ha commissionato ad Arlington Research una ricerca quantitativa online con 21.645 proprietari di dispositivi smart home in 21 Paesi, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Italia, Spagna, Cina, Messico, Brasile, Cile, Russia, Turchia, Francia, Paesi Bassi, Portogallo, India, Indonesia, Filippine, Perù, Sudafrica, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita.

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